Sport invernali a Gran Canaria

L'uomo sul ponte è sicuro: "Non ripareranno mai la strada", dice - e sorride. "Questo è buono! Molto buono!" E il suo amico, che con una trombetta di plastica in mano e un altoparlante Bluetooth intorno al collo sembra più un clown che un marinaio, aggiunge: "Buono per noi, buono per le nostre famiglie - e buono per voi: potete godervi il giro in barca!" Il marinaio-clown preme Play. "In the Navy" risuona sulla piccola nave passeggeri. Poi scioglie le corde dall'ormeggio.
L'uomo sul ponte mette la barca in rotta lungo la costa. "Mettete le bici tra le file dei sedili", dice il marinaio, "sono al sicuro qui." Poi alza il volume della musica: "Siete pronti per divertirvi?" La metà dei circa 30 passeggeri a bordo alza educatamente le mani e inizia a dondolarsi.

L'altra metà guarda un po' tormentata verso il mare: questi 35 minuti passeranno. Dopo, quando si sbarca a Puerto Mogan e si passeggia in uno dei caffè del porto o si risale in bicicletta, la breve incursione nelle bassezze del turismo d'intrattenimento sarà rapidamente dimenticata. Perché la vista sul mare era effettivamente incantevole. Ma soprattutto perché ora si va verso la "Serenity": 1.200 metri di dislivello.
Passando vicino a un mulino a vento, verso le colline - e poi le montagne. Lì, una strada serpeggiante da cartolina sale, sale, sale. Ripida, ma ancora fattibile per ciclisti e cicliste mediamente allenati. All'inizio attraverso pinete, poi ondulata tra montagne e laghi di riserva. E al di sopra della linea degli alberi, con panorami e viste lontane che hanno ripagato più che abbondantemente ogni imprecazione e ogni goccia di sudore per arrivare fin qui.

Chi cerca sport invernali in bicicletta invece che sulla neve è nel posto giusto. Infatti, a circa 1.300 chilometri a sud dello Stretto di Gibilterra, anche a dicembre, gennaio e febbraio c'è la "garanzia pantaloncini corti". Tuttavia, essendo nel mezzo dell'Atlantico, qui soffia spesso molto più vento rispetto al Mediterraneo, ad esempio a "Maiorca".
Gran Canaria, da dove Cristoforo Colombo salpò per "scoprire" l'America, è inoltre l'isola più montuosa delle Canarie (la montagna più alta si trova però con il Teide su Tenerife). La densità di ciclisti da corsa è alta, ma comunque inferiore rispetto, ad esempio, a Fuerteventura. Questo è dovuto (ancora) all'immagine delle singole isole: La Gomera - fiori. "Fuerte" - campo di allenamento. Tenerife? Un rifugio invernale per pensionati. Quest'ultima definizione vale anche per "GC", ma qui i pensionati si mescolano con una scena queer di cruising e feste molto vivace.

Il fatto che qui si possa anche pedalare in modo grandioso su strada non è più un vero e proprio segreto - ma non è ancora del tutto "bike-sense comune": dopo i pionieri degli anni 2000 e i primi appassionati del periodo pre-pandemia, ora arrivano sempre più ciclisti da corsa mainstream. Persone che hanno scoperto il ciclismo su strada spesso proprio durante e dopo il periodo del Covid - e che in inverno sempre più spesso vogliono realizzare i loro sogni sportivi sulla strada invece che sulla neve.
In bicicletta può e deve essere anche un po' "impegnativo" - ma prima e dopo l'obiettivo resta la zona di comfort. Gran Canaria offre molto in questo senso. Tuttavia, chi viene su quest'isola per pedalare in inverno dovrebbe conoscere - o considerare - alcuni dettagli.

Una di queste è la questione del traghetto per Puerto Mogan. Parte da Arguineguin o Puerto Rico - piccoli porti sulla costa sud dell'isola. Ed è indispensabile per raggiungere la Serenity in bicicletta.
Anche le mappe ciclistiche vendute come "aggiornate" sostengono che si possa percorrere la pittoresca e ben sviluppata strada costiera da Maspalomas (dove risiedono la maggior parte dei turisti e da dove partono quasi tutti i tour in bici) fino al piccolo villaggio di pescatori di Puerto Mogan, per poi affrontare la "Serenity". In realtà, però, la strada costiera termina esattamente una curva prima del villaggio di pescatori. Ormai otto anni fa, una frana ha fatto crollare un tratto di strada nel mare. Da allora, nel minuscolo Taurito si legge il cartello "Fine della strada sviluppata".
Chi non ci crede (cioè praticamente chiunque alla prima visita sulla "GC"), può ancora trascinare la bici oltre una o due barriere di cemento. Ma poi ci si trova di fronte a una recinzione su un precipizio, dove una volta c'era la strada - con vista sul luogo e sul percorso che si stava cercando.

Di solito, a quel punto si torna indietro e si beve un espresso sulla spiaggia sabbiosa della "Playa Taurito" con altri ciclisti che hanno creduto anch'essi alla mappa. Si scopre che anche questo è un'esperienza molto piacevole. Si gode poi appieno il viaggio di ritorno lungo la drammaticamente bella strada costiera con le sue viste sul mare fino a Maspalomas. Il giorno successivo si prende il traghetto festaiolo per Puerto Mogan - e quando il marinaio con il ghettoblaster Bluetooth suona per la terza volta "In the Navy", si sorride.

Gambe fresche non sono però esclusivamente una questione del breve e, in questo caso, fin troppo facile tragitto verso la montagna. Chi, durante una vacanza in bicicletta, vuole percorrere ogni giorno centinaia di chilometri e migliaia di metri di dislivello, chi vuole affrontare il vento, che proprio qui è sempre imprevedibile (e soffia sempre dalla direzione sbagliata), ha bisogno non solo di riposo ma anche di abbastanza – e possibilmente di qualità superiore – cibo. E di un buon hardware.

Quello che sembra semplice e logico può diventare un problema su un'isola che negli anni '60 contava meno di 100.000 visitatori all'anno, ma che negli ultimi dieci anni ha visto i suoi numeri turistici salire da due a quattro milioni all'anno:
Non ultimo a causa delle famose dune di sabbia sahariana nordafricana portata dal vento, il sud di Gran Canaria è turisticamente molto più sviluppato rispetto al nord. Qui, a Maspalomas, tutto si concentra e si accalca: blocchi di hotel sono strettamente affiancati a blocchi di hotel, complessi di appartamenti aderiscono a complessi di appartamenti. Nel mezzo si affollano locali di fast food, bar, discoteche, club e negozi di articoli a basso costo con grandi nomi di designer in vetrina.
A "Playa del Inglés" (con "Inglés" si intendono tutti i non-locali), a qualsiasi ora del giorno o della notte, si sente rimbombare la musica da qualche bar attraverso la porta del balcone aperta. Parchi giochi per bambini e piscine con vista sull'autostrada sono la norma. E se il percorso per raggiungere il mare durasse 20 minuti o anche di più, si piazza la sdraio anche sull'erba rada accanto alla superstrada.

Chi cerca tranquillità e buon sonno potrebbe avere difficoltà. Questo anche perché in tali contesti, per esperienza, è difficile trovare non solo calorie spazzatura, ma persino cibo equilibrato o addirittura sano in quantità tali da soddisfare il fabbisogno delle giornate di tour in bicicletta.
Diventa ancora più "divertente" quando si cerca in queste regioni cibo vegetariano o addirittura vegano. Le app di ricerca più comuni ti mandano volentieri sulle isole vicine o direttamente in Europa...

Naturalmente, anche le sistemazioni con autosufficienza alimentare sarebbero un'opzione. Ma in quel caso serve di nuovo una macchina a noleggio per raggiungere i supermercati dal (tranquillo) entroterra. Oppure si rischia, se non si conosce molto bene la zona, di essere continuamente disturbati dalla discoteca dietro l'angolo e dalle feste nell'appartamento vicino.

A proposito di comfort. Molti, che oggi considerano il ciclismo su strada come un'opzione sportiva invernale e accettano anche viaggi più lunghi per praticarlo, hanno ormai lo stesso approccio pragmatico all'attrezzatura sportiva di coloro che scivolano sulla neve artificiale nelle Alpi: si noleggia, invece di affaticarsi con bagagli ingombranti.
E come per il noleggio dell'attrezzatura da sci, i tempi in cui ci si doveva accontentare di materiale di seconda o terza categoria sono ormai lontani.

Sulle Canarie è stato svolto un lavoro pionieristico in questo senso, poiché già intorno al 2000 una coppia di espatriati (austriaci, tra l'altro) ha fondato a Gran Canaria, sotto il nome di "Free Motion", un noleggio di biciclette per vacanze con un focus sulle esigenze di alto livello. Non solo per ciclisti su strada in vacanza, ma anche per cicloturisti, mountain biker e – nel frattempo – E-Bike.
Oggi ci sono dieci punti vendita Free Motion sparsi nelle Canarie, in diverse località o hotel. Il portfolio spazia da modelli premium di grandi marchi a biciclette entry-level economiche; oltre alle taglie comuni (e, su richiesta, anche non comuni), è solitamente disponibile anche un'ampia scelta per quanto riguarda l'equipaggiamento e i rapporti. Tuttavia, si consiglia vivamente di prenotare con largo anticipo. E: portare la propria sella o i propri pedali non è mai una cattiva idea.

Chi desidera ancora più comfort può anche prenotare tour guidati in diverse categorie di performance. Tuttavia, la maggior parte si accontenta della mappa dei percorsi ciclistici dell'isola disponibile in tutte le filiali Free Motion (sì, naturalmente: i tracciati sono disponibili anche come download). I percorsi più comuni sono descritti in modo preciso e dettagliato – inclusi profili altimetrici, chilometraggi, stazioni di servizio e punti di ristoro.

Un errore persiste ostinatamente nelle mappe fisiche: il percorso verso Puerto Mogan, fino alla "Serenity", non è ancora aggiornato otto anni dopo la frana. Nei negozi, il personale e i cartelli segnalano il "bug", ma apparentemente nessuno pensa di ridisegnare la mappa.
Forse anche perché il clown-marinaio e il suo capitano sul traghetto verso la Serenity non hanno tutti i torti quando dicono che questo tour "Boat to Bike" è qualcosa di speciale. Qualcosa che puoi vivere solo a Gran Canaria: "E, sii onesto: ti è piaciuto. Molto. Non è vero?

Avviso di conformità:
Il viaggio è stato organizzato e finanziato autonomamente, Free Motion e il Lopesan Baobab hanno fornito biciclette e letti d'hotel.